lunedì 21 giugno 2021

Yoga Day 2021

Nel weekend, bel bella e speranzosa, mi ero portata avanti col lavoro sperando di riuscir oggi a staccare un po’ prima per correre, seppur non con le compagne di sempre, alla pratica organizzata all’Arena di Milano in occasione dello Yoga day. Eppero’, per rendere un po’ più vivaci queste giornate così tranquilline, questa mattina la banca mi ha fatto una deliziosa sorpresa facendo, puff, scomparire i miei conti, ceduti a mia insaputa, dall’universo terraqueo “al momento proprio non sappiamo come aiutarla”… e così la giornata non è stata molto zen. Con infiniti Ohm (e qualche parola colorita che nonna Gianna senz’altro avrebbe approvato e apprezzato) sto forse riuscendo a raddrizzare un po’ le cose. Quindi, seppur da casa, questa sera mi sono collegata alla diretta dello Yoga Festival e sul mio tappetino ho seguito da remoto la pratica del protocollo stabilito dal Governo Indiano per la giornata internazionale dedicata a quelli dello “Yoga Chitta Vritti Nirodha”.

Gli stessi movimenti, gli stessi respiri, fatti lo stesso giorno, in tutte le parti del globo.
Quel poco di yoga in questi mesi sto imparando, succhiando e studiando -che il silenzio è cosa viva, che si medita nel movimento, che c’è una connessione ben più connettente di quella del web- è una di quelle cose potenti troppo difficili da raccontare (o forse basta giustamente una copertina blu con cerchio nero come ha fatto adelphi). Eppure qui e là nel corso dei miei viaggi, quando mi mettevo a gambe incrociate e provavo a concentrarmi, qualcosa già si muoveva.
Ecco, credo che tutto sia cominciato lì. Nel respirare qualcosa che avveniva. E squarciava i dintorni come un tramonto nel Grand Canyon (quanto mi manchi!!).
E insomma: Buon #yogaday a tutte noi.
Ovunque noi siamo e quanti che siano gli ohm (e le parole colorite) cui ha dato vita questa lunga giornata.