sabato 6 agosto 2022

Le Ragazze dell'Aringhe, una storia islandese

Le ragazze delle aringhe. Quelle che arrivavano a Siglufjordur come pioniere perché qui si trovava l’Eldorado delle aringhe, in una corsa all’oro nei grandi mari del nord. Una cittadina che oggi ha poco più di mille abitanti, intorno agli anni Cinquanta ne conto’ anche 10mila: sin da prima della guerra ragazze e ragazzi erano arrivati qui da tutta l’isola. Il lavoro era pesantissimo.


Nei mesi d’estate, quando il sole qui al “quasi polo” non tramonta mai, anche la notte poteva essere interrotta all’improvviso: “Aringhe, sono arrivate le aringhe!” E allora giù dai letti, ragazze aringhe, e di corsa al porto per turni di anche 24 ore: tagliare le teste, pulire i pesci, posizionare il sale, inserire ogni aringa a mezzaluna nel barile (ogni barile finito un coin nello stivale, a fine giornata una ricevuta per i coin totali e quindi la paga relativa). Ci si stancava da matte, ma poi la sera si dormiva e si fumava tutte insieme nelle camerate sopra gli uffici di pesca. Si cucinava, si viveva come in un collegio per signorine inglesi ma senza coprifuoco. Tolti i grembiuli di cerata, ecco il cinema, i balli, le scarpe col tacco, le sottovesti eleganti, i bigodini colorati, le fotografie di Cary Grant, gli occhiali da sole con montature rosa, gli incontri d’amore in città.





Qualcosa che per una ragazza di quei tempi era incredibile ed elettrizzante. Nelle foto e nei video dell’epoca loro sono magnifiche. I pescatori e gli operai invece sono dimessi, impacciatissimi, quasi intimoriti da tanta energia, da tanta passione. Eccole qui le ragazze delle aringhe dell’Islanda del Nord. Protagoniste indimenticabili di un museo strepitoso, accurato, delicatissimo, umanissimo nato per loro (e da loro). Perché quegli anni lì (prima della scomparsa delle aringhe) le han fatte diventare quel che sono ed essere diverse da tutte le loro coetanee. #LeRagazzeAringhe #Siglufjordur @herringmuseum (un luogo, credo, che Pamuk amerebbe tantissimo).