martedì 29 luglio 2014

Dove si parla di lemuri, Veronese e antiche dimore

Questo week end mi sono messa a studiare il catalogo dedicato alle allegorie ritrovate di Veronese (scheda qui), pubblicato dall'editore d'arte per cui lavoro. Come tutte le ragazze curiose come scimmie, però, la mia attenzione è stata catturata da alcuni dettagli. Uno di carattere più artistico (ma lo devo approfondire per bene prima di parlarne) e uno più squisitamente narrativo, quello legato alla figura del lemure di nome Mah-Jongg, meglio noto al grande pubblico come Jongy. Ve lo presento qui sopra. La sinuosa bestiola ha vissuto in diversi paesi del mondo e persino ad Eltham Palace,


la residenza non lontana da Londra acquistata nel 1933 da Sir Stephen Courtauld e da sua moglie Virginia. Ma cosa ci faceva un lemure accanto al più giovane dei fratelli Courtauld e anzi proprio nel cuore della villa emblema di un sogno Art Deco? Jongy era stato acquistato da Harrods nel 1923 e donato a Stephen e alla sua consorte Ginie, di origini italiane, in occasione delle nozze dei due a Fiume. Si trattò di un regalo da cui la coppia non si sarebbe più separata: Jongy avrebbe avuto una sdraio personale sullo yacht di famiglia, una stanza tutta sua e persino un monumento funebre quando si sarebbe spento nel 1938, non potendo così accompagnare i "genitori" nelle loro residenze in Scozia e Rhodesia.
Così mi son messa a cercare qualche immagine di questa meravigliosa dimora, dove Jongy si destreggiava tra arredi realizzati con materiali pregiati (tra cui onice, acero e pioppio) e opere d'arte (ecco il collegamento col Veronese: proprio a Stephen e Ginie Courtauld appartenevano le copie delle tele di Los Angeles cui le due allegorie ritrovate a Villa San Remiglio a Pallanza si accompagnavano).
Lo possiamo immaginare Jongy. E possiamo immaginare il fascino esotico con cui vi si relazionavano i suoi proprietari, come fa -seppur con una scimmietta- la sempre eccellente Eileen Atkins in Upstairs Downstairs, la serie tv della BBC che cerca di farci sopportare la mancanza di Downtown Abbey. Del resto dobbiamo ammettere che Stephen e Ginie avevano sicuramente un gusto fine ed eclettico: Eltham Palace è un mix perfetto tra un castello medievale e tutta l'eleganza dell'Art Deco, in un girotondo delle muse che credo sarebbe piaciuto a William Morris. Era una donna molto decisa Ginie: determinata, ribelle, anticonformista, con un serpente tatuato sulla caviglia che si doveva di certo intravedere quando gli abiti da sera si facevano più sensuali. Stephen (fratello di quel Samuel che avrebbe avuto successo nel mercato della seta dando poi vita alla Courtauld Collection) era invece riservato e silenzioso. Eppure, credo, sensibile e attento come lo descrive Xavier Salomon. Aveva studiato scienze naturali e amava il cinema, le orchidee e le maioliche. Oltre all'alpinismo naturalmente (proprio a Courmayeur aveva conosciuto la sua Ginie). Decisamente Jongy deve essersi divertito tra cocktail e feste, incontri di lavoro e nuove opere d'arte e di design esposte nella grande casa. Si racconta che fosse un esserino delizioso, con un'unica inguaribile mania: quella di accogliere gli ospiti... aggredendoli (con la grazia di un lemure che vive ad Eltham Palace) alle cavaglie.