lunedì 20 febbraio 2017

L'officina di Holt

E poi la sera, dopo il gran correre della giornata, finalmente è tempo di rifugiarsi a Holt. Come fosse una Spoon River dei vivi, come un ritorno a casa dopo un tortuoso viaggiare. Non ha bisogno della punteggiatura normale, Haruf. Lui ti parla nella testa (non urla ne' sussurra, parla come è ormai raro sentir parlare) e reinventa le regole dei dialoghi e dei trattini e delle descrizioni. Tutto il superfluo salta via, rimane solo sostanza (perché il pigiama e lo spazzolino a casa di Addie raccontano tutto ciò che va raccontato). E allora sì, ha ragione Missiroli quando dice che questa è meccanica celeste. Anzi forse proprio un'officina. L'officina di Holt. E la ferramenta di Lewis e la fattoria dei McPheron. Il riscatto degli utensili, mai come oggi così necessario.
NN Editore



domenica 5 febbraio 2017

Ogni dodici mesi, quando l'inverno volge al termine e la primavera si accinge a tornare, un mostro chiamato Nian esce dalla sua tana per cibarsi di giovinetti, proprio come il Minotauro. Nian è un essere pauroso, ma teme il rosso e i draghi e le danze marziali e i rumori forti. Per questo lo si scaccia con tamburi e sfilate, baccano e risate. 




Quando i primi emigranti cinesi arrivarono a Milano, poco dopo la prima guerra mondiale, Nian segui' anche loro e da allora ogni anno il Capodanno è anche qui, profuma di te al gelsomino e incensi e mescola lanterne vermiglie, ombrelli colorati, mandarini benaugurali, bimbi avvolti in impermeabili, biscotti della fortuna, un dolce di riso fatto apposta per l'occasione e grossi ventagli in cartapesta. 





Perché a Nian venga paura e ci lasci in pace per altri 12 mesi. Da qualche giorno sentivo che avevo anche io il mio Nian da scacciare, forse perché questo è l'anno del Gallo e proprio nell'anno del Gallo son nata anche io. Benvenuto Gallo, dunque! Che la buona sorte e i colori sgargianti d'Oriente siano con noi! E Nian se ne torni mesto nella sua tana.