Era quasi annegato. Aveva sei anni. Lo avrebbe ricordato per sempre. Lo avrebbe raccontato sempre. Con i video e il digitale dagli anni Settanta Bill Viola mostra l’oltre e il di dentro. Gli offre forma, immagine, rumore. Non gli interessa altro. Che guardi al Rinascimento o all’arte sacra, che guardi ai martiri cristiani o al buddismo, alla nascita o alla vecchiaia, Viola scrive il suo libro dei morti tibetano e guida la sua meditazione.
Fino al 25 giugno a Palazzo Reale, a Milano
https://www.palazzorealemilano.it/mostre/bill-viola
photo: Riccardo Bianchi, Fram Studio