Talvolta però succede qualcosa. Succede che ti capiti di passare un paio di giorni con una donna speciale che ha fatto un lavoro poi non così diverso dal tuo. Ed è proprio la sua storia che vorresti far arrivare agli altri perché l'hai trovata una di quelle storie che lasciano il segno e che sono rarissime eppure antiche. Mi è capitato proprio due settimane quando ho avuto la sfacciata fortuna di trascorrere una buona manciata di ore con Freda Kelly, storica segretaria dei Beatles.
Una donna che pochi sino ad oggi conoscevano, proprio perché ha fatto della sua semplicità onesta e genuina il suo più grande pregio. E mentre le lavoravo accanto, mi è tornato prepotentemente in mente Stoner e quello che ne ha scritto Willams "Credo che sia un vero eroe (...) Faceva ciò che desiderava fare, ci teneva, era in qualche modo convinto dell'importanza del lavoro che svolgeva.. il lavoro nel senso buono e onorevole del termine. Il lavoro gli dava un'identità particolare e lo rendeva ciò che era".
Per me Freda è un'eroina da romanzo. Per questo ora che è ripartita mi manca come mi manca Jane Austen quando finisco per la decima (o undicesima?) volta Orgoglio e Pregiudizio. Mi manca Freda perché è diversa da quello che siamo soliti incontrare oggi.
Così, per una volta, la tempesta di sabbia si ferma come d'incanto e trovo in mezzo alle pietre un tesoro imprevisto e inatteso, che basta a ripagarmi di tutto e a ridarmi il senso, concreto come uno scavo archeologico, delle cose che faccio.
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