mercoledì 31 luglio 2024

L'Abisko Park

 Nel parco svedese dell’Abisko, che in lingua Sami infonde poesia e significa “foresta oceanica”.

Una foresta che si compone di canyon precipitosi, dispiegarsi di betulle e brughiere e distese di muschi e licheni, inframmezzati da prati interi di questi fiori viola/rosa che quasi nessuno sa come si chiamino (ma oggi mi sono impuntata e ho intervistato Morten che mi ha spiegato che in inglese li chiamano fireweed -erba di fuoco- mentre da noi li diciamo camenerio e son fiori preziosi per combattere la tosse e son pure i primi che rispuntarono vivaci dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale). Qui ad Abisko pare sia pieno di studiosi e ricercatori e botanici, oltre che di escursionisti che percorrono il Kungsleden, cioè il Sentiero del re che di kilometri ne conta oltre 400 ma noi oggi ci siamo accontentati dei primi sette. Ma quando torneremo a casa, seppur non botanici, avremo memorizzato quantomeno il nome di questo strepitoso, regale camenerio che ci ha conquistati e che non avrebbe sfigurato nel giardino di Monks di Virginia. E meditare quassù come suggerisce il cartello, diciamocelo, fa tutto un altro effetto.






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