venerdì 13 dicembre 2024

Brera o della Gigantessa

Stregata dalla Grande Brera. Vista ieri, per la prima volta, e da ieri ci penso.

Perché ci sono voluti più di 50 anni, ma ora è uno splendore
Perché Fiumana ha finalmente il ruolo che merita, e ti commuove appena la vedi (il vuoto intorno indispensabile per generare emozioni)
Perché i quadri sono esposti in un modo nuovo che li fa parlare tra loro e supera tanti schemi che avevamo acquisito e pensato immutabili
Perché Picasso sembra trovare casa nel luogo a lui più distante, come accade sempre ai geni
Perché la mostra sulla storia di Brera fa piangere dalla bellezza
Perché nel cortile l’installazione del Fuori Salone che omaggia Raffaello indica una via che è quella che la settimana del design dovrebbe sempre percorrere per lasciare tracce nel dopo: creare per (un po’) rimanere
Perché dalle finestre si vedono i vicoli di Brera e la città che parla
Perché racconta una Milano fatta di cambiamento e inclusione, difficoltà affrontate, strade brulicanti, tanto lavoro anche, ma lavoro amato e generativo. La Milano che spesso ci manca e che talvolta scordiamo. Quella di sicuro non più raccontata perché, a questa città qui, le diamo sempre contro. Ma pure la Milano che ci accoglie, noi cittadini di ogni dove, con segreta bellezza e riservata, costante attenzione.
E poi perché lassù in bella vista Fernanda, amore grande, merita tutto. E senza di lei, forse, oggi avremmo poco e nulla.






Nessun commento:

Posta un commento