mercoledì 19 agosto 2015

Da Broadchurch agli occhi dell'Amaryllis: viaggio lungo la Jurassic Coast, direzione Saint Ives

Giorno Due
Dopo un sabato decisamente intenso, la domenica mattina siamo partiti in direzione della costa. C'è da fare una doverosa premessa: come scegliere in quali luoghi fermarsi quando si hanno pochi giorni ed è necessario effettuare una selezione? Sicuramente ci sono le guide, ça va sans dire. Epperò se come me e Riccardo hai più una memoria, e un'immaginazione, visuale, occorrono altri strumenti. Ric usa Pinterest (che, come potete vedere qui, è per lui uno strumento di studio a tutto tondo). Ovverosia nel caso dei viaggi: effettua una ricerca coi nomi delle diverse località in lizza per la nostra sosta e individua "visualmente" quella che più risponde al nostro gusto. Io sono più spartana e disordinata (chi lo avrebbe mai detto?? :-). Da un lato mi accontento di un'analoga ricerca su Google Images; dall'altro lascio correre l'ispirazione. Così è stato in questo caso. Nei giorni precedenti alla partenza, infatti, tra una mail di lavoro, una sessione di stiratura magliette (detesto stirare, proprio lo detesto) e la spesa per le scorte alimentari di Jinny, la nostra micia, mi sono guardata la seconda serie di Broadchurch. Non sapevo dove fosse stato girato, ma il sesto senso mi diceva che era bene controllare. Ho scoperto così West Bay, l'incantevole località scenario della serie. 
Ed era proprio lì: lungo la Jurassic Coast in cui volevamo far tappa. E così è stato. Il cielo era terso e la luce intensissima quel giorno. Passeggiare lungo quelle coste antiche, anzi preistoriche, è stato uno dei momenti liberatori del nostro viaggio. Uno di quelli in cui respiri a fondo di fronte alle onde e fai il carico di energia positiva e selvaggia che vorrai portare con te per tutto l'anno. Mentre Ric scalava letteralmente la roccia ("Cavolo, è piuttosto pericoloso lassù: non ci sono protezioni!" e io "Eccerto, è pure morto un bambino. Cioè nelle serie tv intendo!"), io me ne sono stata sdraiata tra rocce e sabbia. E forse per certi versi sono ancora lì... Il pranzo lo abbiamo fatto in una vecchia stazione adibita a bar con tanto di baguette al formaggio. Per chi avesse qualche giorno in più, mi sento di consigliare una capatina a Lyme, cittadina poco distante che Jane Austen visitò a inizio Ottocento e che utilizzò come set di parte di Persuasione
Anzi, come mi segnala mia sorella Dedè (che è un'appassionata di romanzi storici), proprio a Lyme è ambientato anche Strane Creature, un romanzo dagli echi austeriani della Chevalier in cui la protagonista raccoglie in spiaggia misteriose e primitive ossa di esseri vissuti migliaia di anni prima.
Ripartiti da West Bay, per noi invece la direzione da prendere era finalmente verso la punta della Cornovaglia, giù verso Saint Ives, dove avremmo pernottato tre notti. La scelta della meta, anche in questo caso, era stata effettuata "a pancia". C'era qualcosa che mi attirava laggiù e dentro di me pensavo si trattasse del fatto che rievocasse Saint Malo, uno dei luoghi che più amo al mondo in senso assoluto e che ho scoperto l'estate scorsa nel corso dell'on the road tra Normandia e Bretagna. A Saint Ives a inizio Novecento alcuni artisti inglesi si sono riuniti in una colonia, un po' come accaduto a Pont Aven per intenderci. E si sono lasciati ispirare dall'oceano, dalla natura indomita, dal fascino dei pescatori e della vita di un tempo. Eppure c'era di più. Passo passo avrei scoperto non solo che poco lontano c'era il faro che ispirò Virginia Woolf per To lighthouse, ma proprio la casa dove visse e da cui lo vedeva. Proprio a Saint Ives, vicinissima al nostro bed&breakfast. Prima di dedicarmi a Virginia, comunque, ecco qui la meraviglia di luogo in cui abbiamo dormito tre notti. In una camera vista mare, con un divanetto proprio di fronte alla finestra.
Lì seduta ho letto, studiato, ammirato l'oceano, sorseggiato tè caldo alla menta. La colazione, preparata ogni mattina da Lynn e John, era a base di yogurt, frutta fresca, pane tostato, uova, salsicce (vegetariane naturalmente), pomodorini al timo e croissant. 
La prima esplorazione della cittadina l'abbiamo fatta la sera stessa. Una passeggiata sino al porticciolo, cena a base di fish & chips per Ric e con porzione doppia di chips e purea di piselli e menta per me (non la avevo mai provata ed è deliziosa!) abbinata a un buon bicchiere di sidro. Sul far del tramonto, siamo scesi in spiaggia a goderci la bassa marea. Proprio come facevamo a Saint Malo. L'aria era umidiccia e silenziosa, i cani facevano il bagno felici, i gabbiani volteggiavano e verseggiavano tra le nuvole. Come ne Gli occhi dell'Amaryllis, un libro splendido della collana Gaia Junior preso in prestito in biblioteca quasi un milione di anni fa (il fatto che io adori le biblioteche lo trovate raccontato qui). Un reperto da Jurassic Coast, oserei dire.

Insomma, la città delle ispirazioni ci dava, a suo modo, il benvenuto. 

1 commento:

  1. Ah che meraviglia! Questo post mi ha fatta sognare...
    A luglio io sono stata a Weymouth che non è proprio nella Jurassic Cost, ma comunque lì vicino e ho adorato sia la cittadina sia i paesaggi circostanti... non sono andata in Cornovaglia, il tempo è sempre tiranno.

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