Siccome il viaggio di quest’anno
è stato più intenso e rivelatore che mai e visto che alcune indicazioni possono
essere utili ai prossimi viaggiatori, eccomi qui con un po’ di appunti sulla
mia otto giorni nel Sud della Gran Bretagna. Del resto ricordare tutto
attraverso la scrittura mi permette di rigodermela un po’. E di rivivere quei
momenti pieni di luce e di bellezza direttamente da qui, sdraiata nel giardino di Montaletto.
Giorno Uno
Arrivati a Londra e ritirata la nostra fiammante auto a noleggio, ci siamo subito messi in moto verso Chatwon e la casa di Jane Austen, che desideravo visitare da secoli! Dall’aeroporto di Gatwick, con l’indispensabile stradario della Michelin alla mano, ci si mette poco più di un’oretta. Sul sito ufficiale del museo ci sono tutte le indicazioni degli orari e, con un pizzico di fortuna come quella che ho avuto io, potrebbe capitarvi di assistere a una riunione delle Alresford Lacemakers, un meraviglioso gruppo di signore che vi illustrerà l’antica arte del merletto sorseggiando una tazza di tè fumante. Si tratta di una tecnica difficilissima e affascinante che si sposa perfettamente con l’ambiente circostante e l’atmosfera ottocentesca. Io sono stata guidata da una paziente lady dai capelli bianchi nel creare un pezzettino di decorazione proprio nel centro del giardino. Ci ho messo
molto più tempo del dovuto, ma infine ce l’ho fatta! Sulla casa di Jane potrei naturalmente dilungarmi ore, ma preferisco di gran lunga indirizzarvi al mio sito di riferimento, quello della straordinaria Silvia Ogier che ogni appassionata della Austen dovrebbe aver salvato tra i preferiti sul proprio browser. Ecco qui il suo pezzo sulla visita a Chawton. In calce all'articolo trovate tutti i link per esplorare angolo dopo angolo la casa di Jane, dove il profumo di lavanda vi investirà ad ogni passo. L’unica nota personale che mi sento di dover aggiungere è che l’emozione più grande per me sono stati proprio il giardino, gli alberi, le piante.
L’idea che siano lì da quando c’era Jane, che con certezza li abbia sfiorati, ci sia seduta accanto, abbia sentito lo stesso intenso odore di fiori… ecco la trovo una cosa avvincente come poche altre al mondo. E così ora provo a ricercare quelle sensazioni ri-leggendo i suoi romanzi.
Ma sono arrivata in ritardo e i posti erano già
esauriti, quindi mi sono “accontentata” della visita tradizionale. Siccome c’era
un grosso incidente stradale lungo la A30 (tanto che, proprio nel suo primo giorno di guida all’inglese, Riccardo si è visto
costretto a guidare contromano –su direttive della polizia stradale, eh!!), ci siamo diretti a
Stonehenge senza passare da Salisbury a lasciare le valigie. Abbiamo parcheggiato gratuitamente mostrando i nostri biglietti e abbiamo fatto
una breve sosta al centro visitatori. Anche se eravamo in anticipo rispetto
all’orario previsto per la visita, ci hanno permesso di accedere al sito senza
problemi. Lo si raggiunge a piedi o in bus attraverso i campi di grano e,
nonostante il gran numero di visitatori, mi ha impressionata. I corvi
volteggiavano sulle pietre e l’atmosfera mi è parsa mistica e silenziosa come
quella che avevo respirato a Carnac l’anno scorso. Certamente la visita in
notturna deve essere ancora più forte e, se riuscite a prenotare per tempo,
penso sia un’esperienza che valga la pena fare. Ma con la giusta concentrazione, anche in mezzo a persone che arrivano da tutto il mondo, non potrete che
rimanere colpiti dalla potenza con cui queste opere mastodontiche fondono arte e natura. L’amica Benedetta
consiglia una visita anche ad Avebury. Io non ce l’ho fatta per ragioni di
tempo, ma sicuramente è un altro sito da segnare nel taccuino dei posti da
visitare!
To be continued...
Giorno Due
Giorno Tre
ps. Le ultime due foto sono di Riccardo Bianchi, mio fotografo preferito e molto altro!
Giorno Due
Giorno Tre
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