domenica 3 agosto 2025

Belfast, o del bucare una gomma - essendo tremendamente fortunati

La giornata di oggi non si aperta sotto i migliori degli auspici. Gomma bucata 20 minuti dopo aver lasciato il Rental Car di Dublino, cambio pneumatico lungo la strada perché Rj è come McGiver e con il tassista irlandese che si è fermato ad aiutarci (S. Patrizio e S. Brigida lo proteggano sempre) ci abbiamo messo un baleno a sistemare tutto nonostante le macchine che sfrecciavano veloci (testimonianza fotografica della gomma e del mio piede che tiene schiacciato il freno durante le operazioni). Quindi ritorno al Car Rental, cambio auto, tutti i programmi della giornata saltati, costo salato e assicurazione probabilmente inutile (come quasi sempre, me ne sapremo di più alla fine). Eppero, nonostante tutto, stasera siamo a Belfast a berci una birra local, ad ascoltare la musica, a respirare le storie e i troubles di qui, a ricordarci che i conti si fanno a fine giornata e che ogni volta anche dietro a ciò che appare scintillante ci son state fatiche e complessità.
Perché l’anno dell’Islanda -ricordandone
uno ben più duro- partii con la notizia appena giunta di un carcinoma microinvasivo che richiedeva una nuova operazione (che feci, e per ora tutto bene e continuiamo coi controlli). E insomma, tutto questo per dire che a volte pensiamo che agli altri intorno capitino solo fortune e a noi solo fastidiose o complicate sfighe, ma non è sempre così. E questa sera io ringrazio la nostra gomma bucata perché mi ha fatto perdere un castello e i cantieri del Titanic ma mi ha fatto scoprire che il padre delle Bronte era di qui e che il più antico pub di Belfast è un pezzo di storia da vivere (e da bere).
Ma soprattutto mi ha rigridato in faccia quanto, anche oggi, siamo stati tremendamente fortunati nelle nostre piccole sfighe.
Con affetto
La ragazza polpetta






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