La mia amica Alessandra lo chiama il posto sulla terra più vicino a Dio. E, come sempre, la sua è una definizione azzeccatissima.
Non si sa esattamente l’anno in cui il Gallarus Oratory venne costruito. Alcuni parlano di 1000/1200 anni fa.
Non si sa esattamente nemmeno se fosse una chiesa o una struttura di fede in corrispondenza di una sepoltura familiare. Il nome gaelico forse rimanda a un “rifugio per stranieri” e se così fosse la struttura a barca rovesciata appare ancor più stupefacente e significante. Soprattutto con quel letto di pietre accanto -non lontano dai sentieri dei pellegrini- che e’ qualcosa che nei miei girovagare non avevo mai visto. E poi c’è la finestrella lì dentro. Sei nel buio e ti porta su, verso il bianco.
Seamus Heaney nella sua meditazione sull’oratorio trova le parole:
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