martedì 6 agosto 2024

Hamn i Senja

 Nel 1881 il mercante di Tromsø Adolf Elias Lund si mise in testa che ad Hamn i Senja era ora di costruire, visto che poco più di 10 anni prima in zona era stato trovato un giacimento di nichel e aveva aperto una miniera. Gambe in spalla, vennero tirati su un molo, un emporio con ampio magazzino, una bakery, una stalla per le mucche, un tribunale, stanze per i viaggiatori di passaggio.



Lund era un tipo particolare: lunga barba, grande determinazione (come i parenti del negozio di pentola e di Tromso, l’edificio esiste ancora sulla Storgata!) e due grosse aquile sempre con se’ al posto -chesso’ io- di un paio di semplici cani (non so quanto la moglie Hanna fosse d’accordo).





La comunità di Hamn in quegli anni raggiunse il suo apice e sfiorò le 650 persone, tra pescatori, minatori, famiglie, mercanti. E la cosa che più colpisce passando qualche giorno quassu’ e guardando le antiche foto e’ pensare che quando riemergevano dalla terra i minatori per una buona manciata di mesi all’anno trovavano luce sempre. Una luce potentissima come solo quella del nord riesce a essere. Certo, per i mesi restanti li aspettava il buio, ma non posso non immaginarmi quando - risalendo dopo una giornata di lavoro di luglio - si lasciavano abbagliare a pieno viso per recuperare tutto quello che le visceri li’ sotto avevano tolto loro.

Rimanendo accecati dalla bellezza che qui è davvero davvero davvero abbacinante.









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