giovedì 15 agosto 2024

Rencontres d'Arles: Ishiuchi Miyako, Cristina De Middel, il rito della Petanque, i fiumi di Floc’h, il corpo di Katayama Mari, la signora con le mimose di Vasantha Yogananthan

Tre le cose notevoli delle prime esplorazioni di questa festa del guardare che è Rencontres d’Arles:

-la poesia degli oggetti raccontata dalla femminista Ishiuchi Miyako, classe 1947, che ritrae la vita della madre attraverso i suoi abiti, i colori di Frida Kahlo attraverso i suoi busti, l’assenza delle vittime di Hiroshima attraverso i loro vestiti



-la protesta di Cristina De Middel che percorre la via per la frontiera coi migranti messicani e li fa tornare umani (perché ormai li vediamo solo come vittime e non diamo loro l’occasione di avere un’altra identità). Della fotografia (bellissima) che fa da manifesto ad Arles 2024, Cristina racconta che la macchina fotografica si era inceppata ma poi, quando l’anziano fratello della donna in acqua le disse “riprova ora”, la macchina riprese a funzionare e le fu dato modo di raccontare




-il rito della petanque visto da Hans Silvester (monsieur Chince non par vero tale è la sua bellezza mentre gioca)




-lo studio dei fiumi e dei colori degli abissi (Mississippi e affluenti in primis) di Nicolas Floc’h




-Katayama Mari che trasforma il suo corpo mutilato nel suo stesso linguaggio espressivo





-la signora che coglie mimose seguita dalla macchina discreta di Vasantha Yogananthan che destreggiandosi con la luce rende onirici i gesti e poetici i materiali più ordinari



-bonus track: il cous cous marocchino sul Rodano e i platani giganti

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